Viaggio nel Friuli che si rialza dopo la devastazione: tra alberi abbattuti, strade crollate e sogni olimpici

Ai tempi del terremoto del 1976, uno dei più devastanti della storia d'Italia, la laboriosità e la forza d'animo degli abitanti del Friuli vennero riassunte nel motto "Fasin di bessoi", ovvero facciamo da soli. Un'espressione che è tornata a sostenere la popolazione dopo l'alluvione dello scorso ottobre, di fronte a intere foreste di alberi abbattuti, a strade e ponti crollati, a tetti delle case scoperchiati dalla violenza del vento. Uno spettacolo che non ha piegato la volontà di cittadini, lavoratori e sindaci friulani che, da Paluzza a Ravascletto, da Forni Avoltri a Claut, si sono rimboccati immediatamente le maniche per ricucire le profonde ferite subite dal proprio territorio
di Antonio Nasso
con Maura Delle Case e Daniela Larocca